American Born Chinese è un romanzo a fumetti scritto da Gene Luen Yang, un americano di origini cinesi. E’ un racconto molto divertente, nonché significativo e profondo.
La storia è divisa fra tre personaggi che alternano le loro vicende. Inizialmente incontriamo un dio scimmia che si sente escluso e viene discriminato dagli altri dei. Comincia allora per lui un percorso interiore che lo porterà a ottenere le tanto desiderate sembianze antropomorfe. La scimmia diventa forte e potente e ottiene così il rispetto delle altre divinità. Riceve però una punizione: condannato sotto un cumulo di rocce a riflettere per ritrovare se stesso. L’incontro con un santone gli farà capire che per essere accettati dagli altri bisogna prima di tutto accettare se stessi.
La seconda storia è quella di un ragazzo di famiglia cinese che da San Francisco si trasferisce in un sobborgo, dove incontrerà dei compagni ostili che lo faranno sentire sempre fuori luogo. Quando a scuola arriva un altro ragazzo cinese, i due fanno subito amicizia, sostenendosi a vicenda.
Il terzo personaggio protagonista di questo fumetto è un ragazzo americano la cui vita sociale viene continuamente minata dagli improvvisi arrivi del lontano cugino cinese, che condensa in sé tutti gli aspetti dello stereotipo cinese negativo. Il giovane è sempre in imbarazzo quando il cugino fa le sue inaspettate apparizioni e non sopporta la sua presenza. Quando si sfoga con lui, accusandolo, facendogli capire quanto sia inopportuna la sua presenza succederà qualcosa di “magico” che unirà i tre personaggi in un’unica vicenda.
E’ un romanzo per tutti, che non annoia mai, disseminato di sorprese e di umorismo, si legge tutto d’un fiato e il finale non potrebbe essere più azzeccato.
Sinceramente quando ho cominciato a leggerlo ero piuttosto scettica a riguardo. Generalmente preferisco i libri e inoltre mi sembrava si trattasse di una storia abbastanza insulsa. Leggendolo però mi sono dovuta ricredere completamente e ora lo potrei rileggere cento volte e lo consiglierei a chiunque.
E’ molto bello il modo in cui vengono trattati argomenti come la non accettazione di se stessi e le discriminazioni razziali. La morale è chiara: essere sempre se stessi e accettarsi per ciò che si è e non giudicare gli altri in base al loro aspetto, alla loro provenienza, alla loro religione e così via, abbattendo i pregiudizi.
CURIOSITA’: l’espressione "romanzo a fumetti" o "romanzo grafico" deriva dall’inglese graphic novel. Si differenzia dal fumetto popolare perché si compone di storie più lunghe, come un romanzo, e autoconclusive, rivolte a un pubblico adulto. Inoltre sono considerati dei libri veri e propri e da tali sono venduti nelle librerie, piuttosto che nelle edicole.
Erica